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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Giorno 26 parte 2: Osaka, il fascino del bizzarro

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© 2BackPack Se il soggiorno sul Koyasan era stato un modo per riposare e ritrovare se stessi, quando la Nankai Koya line ci ha depositate alla stazione Namba di Osaka mi sono sentita un po' come Alice che precipita nel Paese delle Meraviglie. Passare dal silenzio e l'austerità dei templi al chiasso e alla confusione della città è stato assolutamente straniante. Ancora di più trattandosi di Osaka. Questa città ha la capacità di stupire ad ogni vicolo. Ad Osaka tutto è assurdo e niente è come sembra.   © The culture map Sapendo di avere a disposizione solo quella mezza giornata da dedicare alla città ed essendo ancora molto affamate (avevamo pranzato solo con un gelato di cui non avevamo sentito neppure il sapore, ci aveva solo congelato la lingua!) ho deciso che avrei portato mia sorella alla scoperta di tutti i posti più bizzarri della città, scovati durante le mie peregrinazioni su web, e il pranzo lo avremmo fatto strada facendo, quando avremmo incontrato un p

Giorno 26 parte 1: Koyasan, la soglia verso il mondo degli spiriti

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La prima cosa da sapere per chi volesse sperimentare un soggiorno in un monastero buddista è che la sveglia sul Monte Koya suona tutti i giorni alle 5.30.  Se siete persone che la mattina fanno molta fatica ad alzarsi e che non sopportano le basse temperature questa esperienza potrebbe rivelarsi la più traumatica della vostra vita.  Quando quella mattina mi sono trascinata fuori dal futon per raggiungere il bagno esterno la camera, è stato come venire pugnalata da mille stalattiti di ghiaccio. Nonostante sembrasse che la stufetta in camera non servisse a un bel niente, lo sbalzo termico tra la camera e il bagno era tale che solo mettere piede fuori dalla stanza era già un'impresa titanica. Figurarsi svegliare mia sorella e convincerla a farlo. Mentre io ero ancora in fase mistica e mi vedevo a confrontarmi con il freddo come un eremita si confronta con una cascata, lei era in fase lagna e non la smetteva più di lamentarsi per essersi dovuta alzare presto e sopportar