Giorno 4: Vienna, il bacio al Belvedere


 

Quarto e ultimo giorno di viaggio cominciato con una buona notizia: Habemus espresso!
Le lunghe peregrinazioni di mia madre alla ricerca dell'espresso perfetto l'aveva finalmente portata a determinare un vincitore indiscusso al titolo di nuovo fornitore di fiducia durante la trasferta. And the winner is... Strock.



Questa catena di fornai si era al fine aggiudicata l'onore di servirla grazie alla grandezza, o forse è meglio dire ristrettezza, delle loro tazzine. La tazzina piccola difatti, impediva al barista di allungare troppo il caffè e quindi renderlo più simile ad un espresso. Questo sempre secondo il parere esperto di mia madre.
 

Dopo un'abbondante colazione ci siamo quindi dirette verso la nostra meta della giornata: Il Belvedere.
Dalla stazione centrale di Vienna dista solo 15 minuti per cui abbiamo deciso di andare a piedi.
La giornata era soleggiata ma delle più ventose e gelide fino a quel momento. Mi ha fatto chiedermi più volte che mi fossi pettinata a fare, quando era chiaro che la tramontana aveva deciso di essere la mia parrucchiera per quella giornata. Mia madre invece aveva colto l'occasione al volo per sfoggiare un nuovo look in stile Rossella Ohara, giusto per restare in tema "Via col vento".
 
 

Il Belvedere è un castello barocco costruito da Johann Lukas von Hildebrandt come residenza estiva per il principe Eugenio di Savoia. Si tratta in realtà di ben due castelli, uno costruito su un terrazzamento più alto (e per questo chiamato Belvedere Superiore), e uno su un terrazzamento più basso (Belvedere Inferiore) collegati tra loro da un giardino.
 


Se il Belvedere Superiore veniva usato come luogo di rappresentanza e per le feste di corte, il Belvedere Inferiore era la dimora di Eugenio di Savoia.
Attualmente entrambi i castelli sono adibiti a museo, quello Superiore ospita una collezione permanente di opere d'arte che va dal medioevo fino al '900, principalmente pitture, mentre in quello Inferiore vengono adibite mostre temporanee e ospita una parte della collezione di arte medievale.
Per la visita ai due castelli è necessario acquistare due biglietti separati, e visto la mostra temporanea presente al momento non era di nostro interesse, ci siamo limitate all'acquisto del biglietto per il Belvedere Superiore. L'ingresso al giardino è gratuito.
 

Devo ammettere che dopo la delusione del giorno prima a Schönbrunn, la visita al Belvedere mi ha rimesso di buon umore. Ho trovato il museo estremamente interessante e ricco di capolavori.
Il castello era suddiviso su due piani collegati tra loro da uno scalone monumentale, arricchito da lampade in ferro sorrette da puttini.
 

Abbiamo deciso di iniziare la visita dalla collezione medievale. Camminando tra polittici in legno, le cui figure colorate e in rilievo sembravano quasi uscire dalle tavole, siamo passate poi per sale riccamente affrescate che facevano da sfondo ad alcune statue in legno, fino poi a raggiungere la sala dei busti e in seguito la quadreria.
 



Mi madre che cerca di mimetizzarsi con l'ambiente😂

Tra i capolavori della quadreria spiccava tra tutti una delle cinque versioni del celeberrimo ritratto di Napoleone Bonaparte realizzato da Jacques Louis David. 


Un' altra sala era dedicata ai pittori tedeschi e un'altra ancora agli impressionisti tra cui  Manet, Renoir e il mio preferito in assoluto Monet. Le sue pennellate fugaci sono state in grado di catturare colori e sensazioni che non mi stancherei mai di guardare.
 








Allo stesso modo il senso di solitudine e tristezza ma allo stesso tempo di estrema calma trasmesso dai paesaggi di Friedric o dalle Cattive madri di Segantini continuano tutt'ora a lasciare un'impressione così forte in me, che potrei paragonare solo alla voluptas dolendi cantata da Petrarca.



Inutile dire comunque che la sala più importante del museo rimane quella dedicata a Klimt. Qui si trovano quadri realizzati  principalmente durante la sua maturità artistica, tra cui il celeberrimo Bacio, opera di punta del museo. 
Devo ammettere che, a differenza dei pittori sopracitati,  Klimt non è proprio tra i miei preferiti. So già che in molti non saranno d'accordo, ma c'è qualcosa nelle sue opere che proprio a pelle mi infastidisce. Che sia la ricerca di bidimensionalità o l'eccessivo uso dell'oro, non riesco davvero a farmele piacere.
In ogni caso, rimane un'artista molto apprezzato e per quelli a cui piace consiglio caldamente la visita di questo museo.




Conclusa la visita abbiamo fatto sosta alla caffetteria del palazzo per pranzo prima di proseguire con la visita dei giardini. Abbiamo ordinato dei ravioli con rucola e pomodorini e un'insalata di pollo, oltre a due fette di torta, una al latte e l'altra al frutto della passione. Tutto molto buono anche se un pò caruccio.
 




Dopo pranzo ci siamo infine dedicate alla visita del giardino.
Lo abbiamo percorso a partire dal Belvedere Superiore, in direzione di quello Inferiore, raggiungibile con una breve passeggiata.
Il giardino presentava una serie di aiuole basse tagliate e curate al fine di formare dei motivi decorativi, meglio apprezzabili se visti dall'alto, che ricordavano le cornici degli arazzi o i broccati di corte. 


Le aiuole si intervallavano a piccole fontane con vispi getti d'acqua al cui centro spiccavano candide statue raffiguranti creature mitologiche. 


Le aiuole più vicine al Belvedere Inferiore infine, presentavano una ricca varietà di fiorellini colorati.


Conclusasi la visita al Belvedere e con ancora qualche ora di tempo prima di riprendere l'aereo che ci avrebbe riportate in Patria abbiamo deciso di fare una veloce visita al Duomo di Vienna. Dalla stazione centrale si raggiunge prendendo la linea U1 fino a Stephansplatz.


La chiesa, di pianta romanica ma in stile gotico, presenta un portale monumentale e due torri, di cui una rimasta incompiuta in seguito alla morte dell'architetto Hans Puchsbaum precipitato dalla stessa durante la costruzione. ciò che colpisce di più, rispetto ad altre chiese in stile gotico, è forse il tetto, decorato in colorata e finissima maiolica smaltata, raffigurante su un lato lo stemma degli Asburgo.


Con il poco tempo a disposizione non ci è stato possibile visitare l'interno. L'orario della partenza era ormai prossimo. 

La fine di questo viaggio, a differenza di altri, mi ha lasciato emozioni contrastanti. Se da una parte mi sono confrontata con una realtà che ha in parte disatteso le mie aspettative, ho in altri casi fatto scoperte interessanti e inaspettate. 

In ogni caso, il ricordo più indelebile, rimarrà quello di aver condiviso tutto questo con una speciale compagna di viaggio: mia madre. Mai come allora le nostre discrepanze di pensiero e di atteggiamento all'apparenza inconciliabili, sono venute fuori, portando a liti e discussioni, eppure la capacità di capirsi e venirsi incontro nonostatnte tutto ha rafforzato moltissimo il nostro legame.


Per cui si, questo ultimo post sul viaggio a Vienna lo dedico proprio a te, mamma. Perchè, anche se spesso non lo dimostro, ti voglio bene💓.

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