Nihonji
Questo
tempio buddista, il cui nome completo è Kenkon-za Nihon-ji è stato costruito
per volontà dell’Imperatore Shomu e dell’Imperatrice Komyo con l’ordine
imperiale del 716. Il tempio fu fondato
nel Giugno del 725 dal sacerdote Bodhisattva Gyoki ed è il più antico luogo di
culto sorto per volontà imperiale dell’area del Kanto. Come segno di adorazione
l’Imperatore diede in offerta una tavoletta Imperiale inscritta con le sue
proprie mani e circa 18 tonnellate e
mezzo d’oro, mentre l’Imperatrice ricamò un rotolo lei stessa con 33 immagini
di Buddha Kwan-yin e donò altri 10 rotoli di damasco e broccato.
Nei
primi anni il tempio appartenne al gruppo Hosso poi convertito nel gruppo
Tendai, in seguito al gruppo Shingon, che durante il terzo shogunato, Iemitsu
Tokugawa convertì nel gruppo zen Soto, a cui appartiene tutt’ora.
Un documento afferma che il tempio consisteva di 7 santuari, 12 case monastiche e 100 piccole case per i sacerdoti. I grandi leader del buddismo come Ryoben (fondatore del tempio Todai di Nara), Jikaku e Kobo (fondatore del gruppo Shingon) hanno svolto qui il loro praticantato in quanto questo è tra i più antichi luoghi di formazione per i monaci buddisti in Giappone.
Un documento afferma che il tempio consisteva di 7 santuari, 12 case monastiche e 100 piccole case per i sacerdoti. I grandi leader del buddismo come Ryoben (fondatore del tempio Todai di Nara), Jikaku e Kobo (fondatore del gruppo Shingon) hanno svolto qui il loro praticantato in quanto questo è tra i più antichi luoghi di formazione per i monaci buddisti in Giappone.
L’immagine
rappresentativa del tempio è il grande Buddha, il più grande, in posizione seduta, del Giappone per
dimensioni, mentre le 1500 statue di Arhats (novizi che hanno avuto un
risveglio spirituale) sono state scolpite durante il periodo Edo, quando il
tempio era al culmine della popolarità, nel nome di un gruppo che aveva 3
milioni di seguaci.
Questa grande statua di Buddha è stata restaurata dopo la sua ricostruzione del Giugno 1969, durata 4 anni. L’originale fu scolpita da Jingoro Eirei Ono e i suoi 27 apprendisti. Il lavoro durò 3 anni e fu terminato nel 1783. Nel tardo periodo Edo la statua si trovava in condizioni di degrado a causa delle erosioni della roccia e questa condizione perdurò fino al 1966 quando iniziarono i lavori di restauro.
Questa particolare immagine di Buddha si chiama Ruriko Bhechadjaguru Tathagata che letteralmente significa "l’intero universo è un campo puro confinato in un mondo di loto", ma va interpretato come un simbolo della pace nel mondo e di serenità.
1500 statue di Tokai Arhats
Una
delle iniziative del maestro zen Guden Koga del gruppo Soto fu di commissionare
a Jingoro Eirei Ono e ai suoi 27 apprendisti
l’incisione di 1500 statue di Arhats. Questo lavoro cominciò nel 1779 ed
ebbe termine nel 1798. Per le sculture venne utilizzata la pietra proveniente
dalla penisola di Izu e trasportata via mare.
Le sculture furono poste tra rocce di forma particolare che catturasse l’attenzione o all’interno di caverne sacre formatesi a causa delle erosioni.
Esiste una collezione di 800 Arhats nel tempio Dazhong a Huaian in Cina che era famosa per essere di incomparabile bellezza ma al tempio Nihon si guardò ad essa con lo scopo di superarla. Ognuna delle statue del monte Nokogiri è un pezzo unico rappresentante lo spirito di eterna benevolenza e un tesoro culturale inestimabile, purtroppo la maggior parte di esse è stata distrutta da un movimento anti-buddista nel periodo Meiji (1868-1912) e ciò che si è salvato è in stato di degrado per cui il tempio ha organizzato una campagna di raccolta fondi per riuscire a restaurarle.
Le sculture furono poste tra rocce di forma particolare che catturasse l’attenzione o all’interno di caverne sacre formatesi a causa delle erosioni.
Esiste una collezione di 800 Arhats nel tempio Dazhong a Huaian in Cina che era famosa per essere di incomparabile bellezza ma al tempio Nihon si guardò ad essa con lo scopo di superarla. Ognuna delle statue del monte Nokogiri è un pezzo unico rappresentante lo spirito di eterna benevolenza e un tesoro culturale inestimabile, purtroppo la maggior parte di esse è stata distrutta da un movimento anti-buddista nel periodo Meiji (1868-1912) e ciò che si è salvato è in stato di degrado per cui il tempio ha organizzato una campagna di raccolta fondi per riuscire a restaurarle.
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