Hasedera


Secondo la leggenda, nell’anno  721, il Monaco Tokudo Shonin scoprì un grande albero sacro di canfora vicino al villaggio di Hase, nella regione di Nara e commissionò agli scultori Keimon-e e Keishukun due statue raffiguranti Kannon a 11 teste. La statua  intagliata dalla parte bassa del tronco dell’albero fu custodita all’interno del tempio Hasedera di Nara, mentre la statua intagliata dalla parte alta del tronco dell’albero fu gettata in mare con la preghiera che sarebbe riapparsa per salvare le persone.
15 anni dopo, la notte del 18 Giugno 736, essa ricomparve sulla spiaggia Nagai, nella penisola di Miura, non lontano da Kamakura, emanando raggi di luce. La statua fu quindi trasportata a Kamakura e fu costruito un tempio per venerarla.
Per questo motivo il tempio Hasedera è conosciuto anche con il nome di Hase Kannon, ed è la quarta stazione dei 33 siti di pellegrinaggio dedicati a Kannon nell’area del Kanto.


La statua di Kannon si trova all’interno del padiglione principale detto Kannondo. È alta 9.18 metri e questo la rende una delle statue buddiste in legno più grandi del Giappone. Essa ha 11 teste, più quella principale, ed ognuna di esse ha un’espressione differente. Questo significa che Kannon ascolta i desideri di tutti, senza distinzioni, e allontana le loro angosce. La statua presenta un vaso con fiori di loto nella mano sinistra, ma diversamente dall’iconografia classica non ha un rosario nella mano destra, ma un bastone, e non poggia su un fiore di loto ma su una roccia. Kannon è spesso considerata la dea della compassione, ma per essere precisi non ha sesso. È un futuro Buddha destinato all’illuminazione che ha promesso di salvare tutti gli esseri umani e rappresenta compassione, misericordia e amore.

© Hasedera Official site
Accanto al Kannondo si trova l’Amidado che ospita una delle 6 principali statue di Amida Buddha di Kamakura, la statua in oro di Amida Nyorai seduto. Essa è alta 2.8 metri e fu originariamente realizzata per essere la principale icona votiva del tempio Hase Seiganji (non più esistente). Secondo la leggenda fu commissionata nel 1194 da Minamoto no Yoritomo, il primo shogun dello shogunato di Kamakura, per allontanare il male. Tutt’oggi i fedeli la visitano al fine di proteggersi dalla sfortuna e di allontanare gli spiriti maligni.


Alla destra dell’Amidado si trova una grande campana in bronzo. Il campanile fu costruito nel 1955 e la campana fu posta nel 1984. La campana originale risale al 1264 e si trova all’interno del museo del tempio. Essa è il più antico artefatto su cui si può vedere scritto il nome Hasedera e la terza campana più antica tra quelle dei templi di Kamakura. Come da tradizione buddista, essa viene suonata ogni vigilia di Capodanno intorno alla mezzanotte,  in un rituale detto Joya no kane, che prevede 108 rintocchi al fine di dissipare le 108 sofferenze dell’umanità.


Accanto al campanile si trova l’Inarisha, un piccolo santuario dedicato ad Inari, anche se precedentemente era dedicato a Kojin (dio del fuoco e dei fornelli). Secondo quanto dice la leggenda riguardante la statua di Kannon a 11 teste, essa riapparve sulla spiaggia Nagai, trascinata a riva dai gusci delle ostriche (kakigara) attaccati ad essa. Questo santuario fu creato per venerare i kakigara e per ricevere la guida divina di Kannon.

 




Sul lato opposto al santuario, poco distante dal Kannondo, si trova il Kyozo, l’archivio contenente le scritture buddiste, al centro del quale si trova uno scaffale rotante detto Rinzo. Esso può essere fatto ruotare solo in determinati giorni dell’anno e si crede che facendolo si ricevano le stesse virtù di quando si recitano per intero le scritture sacre. Lo stesso avviene con i Mani-guruma, le 18 ruote, contenenti le preghiere, che si trovano all’interno del Kyozo. Il tempio offre anche la possibilità di trascrivere i sutra di proprio pugno, i quali, una volta terminati, verranno depositati in questo archivio per lungo tempo.




Scendendo le scale si raggiunge il Jizodo che ospita la statua di Fukujyu Jizo. Qui i fedeli vengono a pregare per avere parti senza complicanze e per una vita prospera.  Attorno all’edificio si trovano migliaia di statue di Jizo in fila a proteggere le anime dei bambini mai nati o deceduti.


 


Alla fine delle scale si raggiunge il giardino nel quale si trovano il Daikokudo e il Bentendo.
Il Daikokudo ospita Daikokuten, il dio della ricchezza e dell’abbondanza (tra le 7 divinità della fortuna). Oltre alla figura principale (il cui originale fu scolpito nel 1412 e si trova all’interno del museo), la sala ospita una seconda figura del dio detta Sawari Daikoku che i visitatori possono toccare per ricevere fortuna. Il Daikoku principale originale è la statua più antica di questo tipo della prefettura di Kanagawa.




Il Bentendo si trova vicino al laghetto Hojo e ospita la statua di Bezaiten con 8 braccia. Non lontano si trova anche la grotta Benten-kutsu dove Benzaiten e i suoi sedici figli sono stati scavati nelle pareti di roccia. Benzaiten è la dea dell’acqua, della ricchezza e delle belle arti e l’unica divinità femminile tra le 7 della fortuna.




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