Asakusa-jinja
Il santuario Asakusa risale al periodo Kamakura (1185-1333) ed è dedicato ai suoi fondatori, Nakatomo Hajinoatai e i fratelli pescatori Hinokuma, qui venerati come divinità. Il simbolo del santuario difatti sono le 3 reti da pesca. Per lungo tempo è stato parte del complesso del Sensoji ma adesso è indipendente.
I
suoi edifici hanno superato indenni la Seconda Guerra Mondiale per cui sono
stati designati come Importante Proprietà Culturale. L’Haiden, costruito nel 1649 è il luogo dedicato alla preghiera,
mentre l’Honden, costruito nello
stesso anno, è il luogo dove le divinità sono custodite. A loro difatti, è
dedicato il famoso festival Sanja matsuri,
tra i tre più grandi festival di Tokyo, che si tiene ogni anno il terzo weekend
di Maggio. Il nome Sanja deriva dal
precedente nome del santuario Asakusa, chiamato Sanja Gongen, dove Sanja
significa “tre santuari”, in riferimento alle tre divinità qui venerate.
Il
santuario di Asakusa presenta al suo interno un numero incalcolabile di
immagini raffiguranti bestie sacre, per lo più fantastiche, simbolo di pace e
di felicità. Tra di esse Hiryu, con il corpo di pesce e le ali, presidia
sull’acqua, mentre Kirin, una divinità dell’antica Cina, ha il corpo e le corna
di un cervo, la testa di un lupo, la coda di una mucca e le zampe di un
cavallo, non cammina mai sull’erba e sugli insetti e compare solo alla presenza
di grandi Re.
Questo santuario è famoso anche per garantire lo Shingan jyoju cioè che qualunque sia il desiderio espresso, se viene dal profondo del cuore, esso sarà esaudito.
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