Meiji Jingu

Il santuario shintoista Meiji Jingu è dedicato alle anime dell’Imperatore Meiji e di sua moglie l’Imperatrice Shoken, morti rispettivamente nel 1912 e nel 1914.

© Kasumasa Ogawa
La religione shintoista  non ha fondatori, né un libro sacro, e non conosce il concetto di conversione religiosa, ma si basa su valori quali l’armonia con la natura e virtù come il Magokoro (cuore sincero). Le divinità di questa religione sono detti Kami (spirito divino) e possono essere un numero illimitato in quanto essi possono essere individuati nella mitologia, nella natura o tra le persone. In passato in Giappone quando le persone sentivano paura o gratitudine verso un Kami gli dedicavano un santuario.
L’Imperatore Meiji  fu il 122esimo Imperatore del Giappone e ascese al trono nel 1867. Egli fu il promotore dell’apertura del Giappone verso l’esterno dopo 250 anni di isolamento. Egli strinse legami di amicizia con gli altri Paesi, importò dall’Occidente la civilizzazione e la tecnologia, preservando comunque sempre l’identità giapponese.  L’Imperatrice Shoken non solo appoggiò sempre l’Imperatore, ma promosse il benessere nazionale e l’educazione delle donne, creando anche un fondo in favore della Croce Rossa Internazionale.
I giapponesi, grati ai sovrani, decisero di commemorarli e venerarli per sempre, donando 100.000 alberi e lavorando volontariamente per creare la foresta dove fu fondato il santuario il 1 Novembre 1920.
Oggi, dopo quasi 100 anni, la foresta è cresciuta naturalmente, per cui non si distingue più tra gli alberi piantati manualmente e quelli che sono nati spontaneamente.
Il torii d’accesso al santuario, alto 12 m, è stato realizzato con il legno di un cipresso giapponese di 1500 anni.


Nel 1945 gli edifici originali del santuario (fatta eccezione per lo Shukeisha e il Minami-Shinmon) vennero bruciati in seguito ai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale per cui gli edifici attuali risalgono alla ricostruzione del Novembre 1958.  Il santuario consta di un padiglione principale detto Honden, una sala dove vengono recitate le liturgie shintoiste detto Noritoden, la sala interna del santuario detta Naihaiden, la sala esterna detta Gehaiden, la sala del tesoro detta Shinko, la cucina consacrata per la preparazione delle offerte di cibo detta Shinsenjo e alcuni altri edifici.


Tutto il complesso è stato costruito in stile Nagarezukuri (caratterizzato da tetto asimmetrico che sporge verso l’esterno formando un portico sopra l’ingresso principale) con legno di cipresso giapponese e piastre di rame per i tetti.
Nel 1990, per il 70esimo anniversario del Meiji Jingu, è iniziata anche la costruzione del Kaguraden, un edificio a 3 piani, completato nell’Ottobre del 1993 grazie a numerose donazioni. Esso è stato costruito secondo lo stile tradizionale Irimoya-Nagarezukuri.  L’edificio presenta solo un piano sopraelevato, gli altri due sono interrati.  Il piano sopraelevato è la sala dedicata alle cerimonie, misura 160 tatami e ha una capienza di 800 persone. Su richiesta all’interno viene celebrata una cerimonia detta Kigansai in cui si offrono alle divinità, oltre alle preghiere, musica e danza sacra (Kagura).
Del complesso del Meiji Jingu fanno parte anche l’Homotsuden, l’Homotsu-Tenjishitsu e il Meiji Jingu gyoen.
L’Homotsuden (Museo del Tesoro) è un edificio costruito nel 1921 in calcestruzzo su modello dello stile Oyukazukuri  (caratterizzato da un piano sopraelevato) usato per l’ Azekurazukuri Shosoin (Casa del Tesoro Nazionale di Nara). Esso custodisce al suo interno vari oggetti e cimeli che furono di proprietà della coppia imperiale Meiji. Nel Giugno 2011 l’Homotsuden è stato designato come Importante Proprietà Culturale.
L’Homotsu-Tenjishitsu è invece una sala esposizioni che si trova all’interno del Bunkakan, un edificio che comprende anche un ristorante, un bar e una sala per cerimonie nunziali.
Infine il Meiji Jingu gyoen è un giardino, progettato dallo stesso Imperatore Meiji per la consorte, con una laghetto, piccoli sentieri e una meravigliosa coltivazione di iris. Oggi il giardino ospita numerose piante stagionali che lo rendono apprezzabile in tutti i periodi dell’anno.

© Meiji Jingu Official site

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