Kanda Myojin

Le origini del santuario Kanda Myojin si fanno risalire al secondo anno dell’era Tenpyou (a. 730), ma la sua collocazione attuale risale al 1603, quando Tokugawa Ieyasu lo spostò dall’area di Otemachi dove si trovava, con il fine di espandere il castello di Edo.
All’epoca era uno dei santuari principali della città in cui si recavano i devoti in cerca di protezione e tutt’ora è molto popolare poiché propizia in quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana, dall’amore, ai legami familiari, al lavoro, alla ricchezza e protegge dagli influssi negativi. Negli ultimi anni, causa la sua vicinanza ad Akihabara, è divenuto molto popolare per fornire protezione divina sui dati informatici delle aziende. 
Gli edifici in legno che fanno parte del complesso furono distrutti durante il Grande Terremoto del Kanto del 1923 e ricostruiti successivamente nel 1934 in calcestruzzo, fatta eccezione per il portale monumentale detto Zuishin-mon, ricostruito nel 1975 con legno di cipresso giapponese (hinoki).
Lo Zuishin-mon fu ricostruito su due piani e dipinto di colore vermiglio con decorazioni in oro e lacca. Il tetto del portale è stato costruito in stile Irimoya Zukuri  ed in esso sono stati incisi gli Shijin, i 4 animali guardiani del Taoismo: una fenice rossa, una tigre bianca, un drago blu e una tartaruga nera. Il portale ha un colore molto vivido perché è stato ridipinto nel 1998.


Il padiglione principale detto Sha-den è stato costruito nel 1782 e poi ricostruito in cemento armato su un telaio d’acciaio e dipinto anch’esso di colore vermiglio con decori in oro e lacca. Esso unisce tra loro l’Hon-den (santuario principale) con l’ Hei-den (luogo dove si fanno le offerte) e l’Hai-den (luogo della venerazione). Esso è stato designato come Proprietà Culturale Nazionale Registrata.


Il Kanda Myojin è dedicato a 3 divinità: Ebisu, Daikoku e Taira no Masakado.
Ebisu e Daikoku sono 2 delle 7 divinità della fortuna.
Daikoku è il dio della ricchezza e del commercio, sempre rappresentato con un viso sorridente e corporatura robusta (simbolo di prosperità), ha nella mano destra un martello (uchide no kozuki) in grado di creare l’oro,  un sacco pieno di tesori sulla spalla sinistra e siede su balle di riso simbolo di abbondanza . All’interno del santuario è custodita la statua di Daikoku più grande del Giappone, alta 6.6 metri e pesante 3 tonnellate.

                                            .
Ebisu è il dio degli uomini di mare e protettore dei bambini piccoli e per questo viene spesso rappresentato come un pescatore, ma non in questo caso. Il santuario, difatti, ospita una monumentale statua raffigurante l’infanzia del dio. Ebisu è il figlio delle divinità Izanagi e Izanami, coloro che diedero vita alle isole che compongono il Giappone. Nacque senza ossa e, incapace di camminare, fu posto su una barca di canne e gettato alla deriva nel mare. La statua mostra Ebisu sulla sua barca, cavalcando la cresta dell’onda, circondato da pesci e tartarughe. Egli fu trascinato dalla corrente fino in Hokkaido dove fu trovato e accolto da un pescatore della tribù degli Ainu. Le sue ossa crebbero e all’età di 3 anni divenne un dio.


Taira no Masakado fu un samurai del periodo Heian (794-1185) che fu a capo di una rivolta contro il governo a Kyoto. Stanco di sottostare all’Impero, partì per il Kanto dove creò un governo indipendente e si proclamò Nuovo Imperatore. Questo gli costò la decapitazione, avvenuta dopo essere stato sconfitto in battaglia. La sua testa fu portata a Shibasaki, un piccolo villaggio che oggi è diventato Otemachi, il quartiere finanziario di Tokyo, dove tutt’ora si trova. Gli abitanti della zona, terrorizzati dall’idea di essere perseguitati dall’ira del defunto samurai, si occuparono di seppellire la sua testa. Con il passare del tempo pare che catastrofi e sfortuna si abbattessero su coloro che non portassero rispetto alla sua tomba, inoltre molti cittadini rimasero impressionati dalle sue gesta passate contro il governo, cominciando a credere che solo un semidio sarebbe stato capace di tanto. A causa di tali circostanze la sua leggenda divenne tanto popolare da far si che in alcuni luoghi, come il Kanda Myojin sia venerato come una divinità.
All’interno del santuario sono presenti anche 2 pietre sacre. La Chikara Ishi è una pietra che veniva usata nelle competizioni per dimostrare la propria forza e che in seguito venne deificata; l’altra è un memoriale dedicato a Zenigata Heiji, un personaggio immaginario creato dalla penna di Kodo Nomura, una sorta di poliziotto del periodo Edo che viveva nella zona di Myojinshita e che catturava i criminali gettandogli monete (zeni).


Il santuario principale è circondato da altri 9 santuari di cui uno chiamato Uogashi (mercato del pesce) dedicato al dio dell’acqua e caratterizzato da numerosi torii.


                                     
Nell’area sacra si trovano anche il Kagura-den, una sala collegata allo Shinji, la festa scintoista del raccolto e l’Ichinomiya e Ninomiya Hoanko, due edifici che servono da deposito per i Mikoshi, altari portatili che si usano durante i festival.


In questo santuario, difatti, si celebra uno dei 3 più grandi festival del Giappone, il Kanda matsuri, durante una parte del quale, detta Shinko matsuri, si porta in spalla il mikoshi con una processione, seguita da migliaia di persone, caratterizzata dai dashi, una sorta di carri sacri decoratissimi, trascinati su ruote.


Commenti

Post popolari in questo blog

Giorno 20: Kyoto, top of the mountain - la scalata attraverso i torii rossi

I miei 3 posti preferiti a Malta

Hasedera